Nuovo polo scolastico
Castello di Godego - 2012
Il polo scolastico, prima di essere un edificio, è un complesso sistema di spazi pubblici, interni ed esterni, che metabolizza – nel rispetto di una concezione del territorio come palinsesto – tracce, infrastrutture e lottizzazioni, le quali diventano materia di riscatto dell’esistente.
Il nuovo edificio articola i corpi per ribadire, sì, l’ordine anatomico imposto dal funzionamento della macchina, ma anche per inglobare e riqualificare le aree di contatto, trasformandole in spazi pubblici: come nel caso dell’attuale area parcheggio del parco sportivo che è lo spazio di connessione tra parco sportivo, polo scolastico e con il centro urbano ed è anche il luogo d’entrata alle scuole, alle palestre, all’auditorium, attrezzature che possono essere utilizzate separatamente dalla cittadinanza.
Oltre al disegno di soglie urbane che avvicinano la città ad un complesso dotato di una sua propria fisiologia, pensare questi spazi di connessione come luoghi centrali della comunicazione e non come residui, costituisce un altro elemento di interesse di questo progetto.
Vi è uno sforzo dell’aggiornamento tipologico dell’edificio scolastico che diventa un sistema strutturato dagli spazi serventi con percorsi, hall, ballatoi e passaggi elevati a luoghi collettivi, spazi del repertorio urbano a tutti gli effetti.
Il progetto insiste nell’equivalenza tra spazio esterno e spazio interno per cui l’obbligatoria quantità di volumetria che la funzione impone viene stemperata nella compenetrazione degli spazi aperti in un paesaggio esterno che entra nell’edificio non fisicamente ma con la stessa capacità di valorizzazione dei percorsi, delle connessioni e degli spazi di sosta.
Pur riproducendo al suo interno un paesaggio urbano e pur soddisfacendo l’idea del completamento questo polo scolastico si pone in una visione anti-organicista e non rinuncia ad essere una forma autonoma e ben distinta nel territorio; pone gli spazi specifici delle scuole in una rete di relazioni aperte e non gerarchizzate, ordinate ma non assolute, precise ma non coercitive, forti del convincimento che la sola autorità, che l’architettura civile può manifestare, sia proporzionale alla sua capacità di rispondere a un compito fondamentale: fare riconoscere le parti fisiche del mondo che abitiamo.
Committente
- Comune di Castello di Godego
Categoria di lavori
- Concorso di progettazione
Gruppo di progettazione
- Pierpaolo Ricatti, Marco Chilese, Marco Saterini
Collaboratori
- Fabio Marini
Consulenza pedagogica
- prof.ssa Marina Santi
- dott. Graziano Cecchinato
Strutture
- Studio Linea ingegneri Loro & Serafini
- Studio Colleselli & Partners
Impianti
- Planex Srl Società di Engineering